Il decreto aiuti bis potrebbe intervenire anche sul lavoro agile e prorogare lo smart working.
Lo smart working è in scadenza il 31 agosto ma potrebbe arrivare la proroga per almeno due categorie con il decreto aiuti bis. Il ministro del lavoro Andrea Orlando avrebbe proposto di prorogare il lavoro a distanza al 100% per i lavoratori fragili e i genitori con figli minori di 14 anni. Al momento si discute se estendere la misura fino al 31 ottobre o almeno per due mesi.
Anche per le imprese ci sono novità perché il decreto legge semplificazioni alla Camera ha accolto la proposta di prorogare il regime semplificato di comunicazione dello smart working. Dal 1 settembre viene infatti ripristinato l’accordo individuale tra azienda e lavoratore. Ma ora basterà inviare i nominativi dei lavoratori in via telematica senza altri allegati. Anche per questa misura si attende ancora il via libera al Senato.
In Italia ancora pochi lavoratori da remoto
Lo Smart working al 100% è solo per i lavoratori dipendenti del settore privato e genitori di almeno un figlio under 14 a patto che l’altro genitore lavori o che non sia “beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa”. Oltre a questa categoria, possono richiedere lo smart working al 100% i lavoratori esposti a rischio di contagio perché fragili o età avanzata, previa ovviamente valutazione medica.
Per alcune categorie di lavoratori scade la possibilità dello smart working al 100%. Su 8 milioni di potenziali smart worker italiani, solo un terzo oggi lavora da remoto per almeno un giorno a settimana. Secondo l’indagine di Randstad Research, gli italiani che lavoravano da casa sono arrivati a 2,9 milioni alla fine 2021, in crescita ma ancora solo il 37,2% del potenziale. Sul totale degli occupati, oggi il 13% dei lavoratori italiani lavora da casa e, nello specifico, il 5,9% per 2 o più giorni a settimana, il 7,1% meno di 2 giorni a settimana.
